Agricoltura
La flavescenza dorata Le aree vulnerabili ai nitrati Il fiorume Programma di Sviluppo rurale L'utilizzo del suolo per l'agricoltura ha in queste zone un passato molto lontano: rinvenimenti dell'età neolitica, infatti, testimoniano come già in quel periodo era frequente la pratica agricola.
L'agricoltura praticata nel Parco di Montevecchia comprende una molteplice gamma di attività ed ambienti, tali da racchiudere in sé uno "spaccato" quasi completo di tecniche, prodotti, terreni e risorse. Nel Parco non c'è una coltura dominante, una spiccata specializzazione od uno standard comune, bensì una miriade di situazioni differenti che aumentano significativamente la biodiversità e la ricchezza del patrimonio rurale locale. Il censimento agricolo effettuato ha individuato 97 aziende presenti nel Parco, riportate nella seguente tabella:
Ripartizione delle aziende per comune:
Comune | N° aziende |
---|---|
Cernusco Lombardone | 9 |
Lomagna | 3 |
Missaglia | 26 |
Montevecchia | 23 |
Olgiate Molgora | 9 |
Osnago | 5 |
Perego | 8 |
Rovagnate | 6 |
Sirtori | 6 |
Viganò | 2 |
TOTALE | 97 |
Il Parco è consapevole della loro importanza per la conservazione di importanti lembi di paesaggio e di agroecosistemi che aumentano la diversità del territorio.
Colture ed allevamenti
Nell'area agricola pianeggiante del Parco (circa 400 ha) si trovano tipicamente le aziende cerealicole zootecniche, con allevamenti di bovini da latte, alimentati con una base di mais, foraggio ed orzo coltivati in rotazione negli estesi seminativi; soprattutto negli ultimi anni queste colture tradizionali hanno lasciato spazio ad impianti specializzati di orticole sotto tunnel (insalate, fiori di zucca, erbette..) o ai vivai in pieno campo di piante ornamentali.
In ambito collinare (circa 500 ha), oltre alle erbe officinali ed ai vigneti descritti successivamente, trovano spazio attività legate all'apicoltura, agli allevamenti ovi-caprini, alla coltivazione di piccoli frutti, alle primizie(piselli, taccole.).
A tutto ciò bisogna aggiungere una serie di tradizioni "rurali" ancora radicate, come la presenza del maiale (salumi) e di altri animali da cortile, i formaggini freschi sia di capra che di latte vaccino, i pali di castagno per i vigneti, la manutenzione dei muretti a secco in pietra locale..
La zona meridionale è caratterizzata da un tipo di coltura tipicamente di pianura, con notevoli estensioni destinate alla produzione di cereali, quali il granoturco ed il mais. A tali colture si devono aggiungere i terreni destinati a prato stabile, utilizzati per le rotazioni annuali o per il pascolo del bestiame.
Dati del territorio
Il Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, istituito con la legge regionale 86/83, interessa un'area complessiva di 2.355 ettari distribuiti sul territorio di dieci comuni della provincia lecchese.
Il Parco è classificato, a livello regionale, come "agricolo - forestale" in virtù delle sue caratteristiche preminenti. Il territorio agricolo è pari ad oltre un terzo dell'intera estensione, raggiungendo uno sviluppo di circa 900 ettari. La rimanente quota è identificabile nelle superfici a bosco, ammontanti a 1.042 ettari, lasciando quindi i residui 409 alle aree urbanizzate, alle superfici improduttive ed agli insediamenti artigianali e produttivi.
Ripartizione delle colture:
Coltura | Superficie (ha) |
---|---|
Frutteto | 3.3 |
Incolto | 66.1 |
Erbe officinali | 18.3 |
Orticole | 22.2 |
Pascolo | 29.9 |
Prato | 300.8 |
Prato arborato | 46.5 |
Riposo | 17.6 |
Seminativo | 279.7 |
Seminativo arborato | 11.6 |
Vigneto / erbe officinali | 18.5 |
Vigneto | 36.9 |
Vivaio | 52.4 |
TOTALE | 903.8 |
Ripartizione delle colture per territorio:
Comune | Sup. (ha) agricola |
Sup. (ha) boschiva |
Sup. (ha) altro |
---|---|---|---|
Cernusco L. | 106.3 | 28 | 33 |
Lomagna | 89.5 | 36 | 11 |
Missaglia | 161 | 240 | 78 |
Montevecchia | 195 | 249 | 137 |
Olgiate M. | 35.3 | 65 | 26 |
Osnago | 95.8 | 29 | 23 |
Perego | 94.5 | 161 | 28 |
Rovagnate | 79.2 | 106 | 39 |
Sirtori | 40.4 | 95 | 34 |
Viganò | 6.8 | 35 | 0 |
TOTALE | 903.8 | 1042 | 409 |
I vigneti
Chiunque si inoltra sui sentieri che costeggiano i terrazzi coltivati ad erbe officinali non può fare a meno di notare l'inconfondibile presenza del vigneto, disposto sul bordo dei ronchi in una perfetta armonia di spazi e colori. Ciò è ancor più evidente durante la vendemmia, in cui il rosso fogliame autunnale contrasta con il bianco delle pietre dei muri a secco ed il verde intenso delle officinali.
La vite è una pianta in grado di adattarsi a condizioni climatiche molto diversificate, i cui limiti sono principalmente rappresentati dalla temperatura dell'aria, dalla disponibilità di acqua e dalla quantità di luce.
Tradizionalmente la produzione vinicola di Montevecchia era improntata, soprattutto negli anni
passati, in modo prevalente per l'autoconsumo, collocandosi perfettamente nella scansione dei lavori
agricoli prima dei lavori forestali invernali e dopo le produzioni agricole estive (ortaggi, fienagione,
seminativi e fruttiferi).
Secondo i dati rilevati nel dicembre 99 i vigneti nel territorio del Parco di Montevecchia occupano
una superficie di oltre 60 ettari, localizzati per lo più nei comuni di Missaglia,
Montevecchia e Perego.
I vitigni del Parco.
L'attuale normativa prevede che per ogni area provinciale esistano degli elenchi di vitigni
raccomandati ed autorizzati; altre varietà non indicate in tali elenchi possono essere
impiantate solo a scopo sperimentale o per mezzo di apposite deroghe.
I recenti e moderni impianti delle principali aziende vitivinicole si sono basati sull'utilizzo
di vitigni quali Corbara, Pinot, Riesling e Sauvignon.
Chi volesse invece "riscoprire" vitigni di antica diffusione sappia che, inframmezzati a cespi
di salvia e rosmarino, potrà trovare varietà di Trebbiano, Chardonnay, Biancone,
Riesling (Vitigni a bacca bianca) e Schiava, Cabernet, Bonarda (Vitigni a bacca nera).
I vini del Parco.
La produzione vinicola di Montevecchia era improntata, negli anni passati, in modo prevalente per l'autoconsumo, mentre recentemente si possono reperire i vini locali anche nei comuni canali commerciali.
I vini bianchi sono essenzialmente dei vini d'annata, beverini, caratterizzati da una buona
freschezza gustativa ed un discreto corpo. I profumi che si possono riscontrare sono di fiori
di campo, frutta fresca e talvolta si possono percepire vaghi sentori di salvia.
I vini rossi, discretamente corposi, sono anch'essi da bere giovani, caratterizzati da profumi
vinosi intensi e sentori di frutta di sottobosco.
Le condizioni climatiche particolari rendono Montevecchia una zona vocata per la produzione
vinicola e le sperimentazioni in atto sono improntate verso il conseguimento di risultati enologici di buon livello.
- La flavescenza dorata
Descrizione della malattia e trattamento obbligatorio
Le erbe officinali
Approfondimento
Il versante meridionale della dorsale collinare che unisce Missaglia a Montevecchia è caratterizzato
dalla presenza, rara in Lombardia, di piante aromatiche-officinali che ben si adattano al microclima
particolarmente mitigato dei ronchi terrazzati; questi terreni sono interessati, da molti anni, dalla
coltivazione di due specie: la salvia ed il rosmarino.
Queste due colture, come molte altre, ancor oggi scandiscono la giornata di tanti agricoltori del Parco,
imponendo loro di alzarsi all'alba per la raccolta delle foglie fresche, da destinare ai principali mercati
ortofrutticoli o direttamente a catene di vendita al pubblico.
Molte delle operazioni del passato sono rimaste invariate e tra queste una delle più impegnative è
sicuramente il trasporto nella "gerla" dei prodotti raccolti, oltre che la lavorazione del
terreno ed il controllo delle erbe infestanti eseguiti manualmente con l'ausilio di piccoli mezzi meccanici.
Una delle abilità necessarie per coltivare le officinali sui terrazzamenti è sapersi muovere
con sicurezza lungo le ripide scalinate di pietra "molera" che collegano tra loro i ronchi, realizzate quasi
sempre sulle linee di massima pendenza.
Rosmarino (Rosmarinus officinalis)
Vegeta ottimamente su suoli calcarei, ben drenati e talvolta aridi, su rupi e terrazzamenti come quelli delle colline del Parco di Montevecchia. Il rosmarino appartiene alla famiglia delle Lamiaceae ed è una specie perenne con aspetto di denso arbusto cespuglioso, sempreverde, fittamente ramificato con rami ascendenti a sezione quadrangolare; ha la particolarità di contenere olii essenziali aromatici.
Salvia (Salvia officinalis)
L'aroma della salvia è forte, il sapore piccante ed amaro.Può vivere allo stato spontaneo oltre i dieci anni, mentre in coltura generalmente si mantiene dai tre ai cinque anni al massimo. Le parti richieste dal commercio sono molteplici a seconda dell'uso che può essere: alimentare, erboristico e cosmetico.
Le specie minori.
Pur interessando investimenti di superficie limitati è significativo segnalare recenti impianti di erbe poco diffuse e "dimenticate" di cui ora si assiste ad un rinnovato interesse, quali: coriandolo, dragoncello, erba cipollina, iperico, melissa, menta, santoreggia, timo. L'uso di questi aromi è prevalentemente destinato per il settore alimentare.
Le iniziative
Il ruolo del Consorzio Parco
Promuovere iniziative che possano concorrere ad uno sviluppo sostenibile con l'ambiente,
evitando l'abbandono e quindi la perdita di presidi umani ed una differenziazione paesistica
importante per la natura e la cultura del Parco, è tra i ruoli che l'Ente Parco deve attuare
in virtù dell'art. 28 del Piano Territoriale di Coordinamento (l.r. 39/95).
Compito senza dubbio non facile ma avviato da alcuni anni mediante il contatto diretto con le aziende,
affiancando gli agricoltori che hanno scelto di coltivare ponendo attenzione alle tecniche impiegate,
agli effetti sul paesaggio, alla tutela delle produzioni e del consumatore ed al miglioramento della qualità.
Numerose sono le "convenzioni" stipulate in tal senso, per tutti quegli aspetti che rendono
caratteristico e tipico il territorio del Parco.
I progetti
Nel corso dell'annata agraria 97/98 il Consorzio Parco ha avviato un "Progetto dimostrativo"
di durata triennale sulle piante officinali, avvalendosi del sostegno dell'Unione europea
attraverso il Reg. CEE 2078/92. Il progetto dimostrativo, realizzato in collaborazione con
la Facoltà di Agraria di Milano, vuole dimostrare che è possibile limitare
l'uso di fertilizzanti chimici (N,P,K) riducendo anche l'impatto ambientale salvaguardando
comunque gli aspetti quali-quantitativi delle produzioni.
Sono coinvolte direttamente tre aziende agricole che hanno messo a disposizione parte dei loro terreni.
Il Parco e gli agricoltori dal 2000 collaborano inoltre alla gestione dei prati magri, habitat di interesse comunitario che si colloca principalmente sui terrazzi esposti a sud dei rilievi del Parco. In tali ambiti, i prati magri convivono con la viticoltura, attraverso intese volte a conservare la naturalità degli ambienti e le produzioni di qualità.
Marchio dei prodotti del Parco
Nel dicembre '99 il Consorzio Parco ha dato avvio ad uno studio per la realizzazione
di un Marchio di Qualità per i prodotti agricoli dei Parchi Regionali lombardi.
Oggi il Parco è titolare di un Marchio collettivo,
comprensivo di regolamenti d'uso, disciplinari di produzione e sistema di controllo e assistenza, da concedere alle aziende agricole che ne faranno richiesta e che si impegneranno a rispettare le relative prescrizioni.
Il tutto nell'ottica di una stretta collaborazione tra Consorzio e agricoltori, che si impegnano direttamente nella gestione e nello sviluppo del territorio e delle attività produttive del Parco.
I "Colori d'autunno" e i "Sapori del Parco"
Presso il Centro Parco Cà Soldato,
viene organizzata, ogni anno col l'arrivo dell'autunno, la mostra mercato dei prodotti agricoli delle aziende del Parco, quale rassegna dei mestieri,
delle attività e delle tradizioni agricole con esposizione e vendita di prodotti eno-gastronomici.
Nella primavera 2007 si è inoltre tenuta "I Sapori del Parco", manifestazione enogastronomica con degustazioni, seminari e visite alle aziende produttrici dei prodotti tipici dell'area protetta: vino, miele, formaggi e piante aromatiche-officinali.
Per ogni maggiore informazione è possibile rivolgersi alla sede del Consorzio al numero: 039/9930384.
Loc. Butto, 1 - 23874 Montevecchia (LC) — C.F. 94003030130, P.I. 02236220139
Tel. 039.9930384, PEC certificata@pec.parcocurone.it
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