Il periodo delle glaciazioni a Montevecchia
Alla fine del periodo Pliocenico, (circa 1Ma fa) si verificò un generale cambiamento del clima che Interessò gran parte della terra, al clima caldo tropicale subentrarono temperature più rigide con aumento delle precipitazioni nevose che portarono alla progressiva formazione di ghiacciai. Durante il periodo Quaternario si ebbero tre grosse glaciazioni alternate a tre periodi più caldi con clima temperato. L'ultima grande glaciazione (Wurm), avvenne all'incirca tra 80.000 e 10.000 anni fa ed arrivò a lambire il territorio del parco. L'area montuosa della Lombardia era quasi completamente sepolta sotto una coltre di ghiaccio che, in alcuni punti, raggiungeva lo spessore di 2 km.
Tra 15.000 e 8.000 anni fa la coltre glaciale si è progressivamente ritirata, nonostante vi siano state momentanee fasi di avanzamento (stadi tardo glaciali), fino a ridursi alla situazione attuale, oggi i ghiacciai si trovano solo in alta montagna al di sopra dei 2500 m i più importanti si trovano nei gruppi montuosi dell'Ortles-Cevedale, del Bernina, del M.te Rosa, del M.te Bianco, del Disgrazia e dell'Adamello.
In particolare, durante l'ultima glaciazione (Wurm) un grande ghiacciaio scendeva dalla Valtellina lungo la valle ora occupata dal lago di Lecco e si biforcava in corrispondenza del Monte Barro dando luogo alla lingua dell'Adda a est e a quella della Brianza ad ovest. Il monte Barro, il San Genesio ed i rilievi di Montevecchia sono stati circondati da queste lingue glaciali che scendevano dalle montagne verso la pianura.
Il ghiacciaio scendendo verso valle trasportava con se molto materiale strappato al substrato roccioso o caduto sul ghiacciaio dai versanti laterali a causa di frane, crolli ecc. Durante il ritiro dei ghiacci, che avvenne in seguito a un cambiamento climatico (innalzamento globale della temperatura), questi accumuli di materiale formati da frammenti rocciosi, sabbia, e argilla si depositarono formando un accumulo di materiale denominato morena. I materiali morenici trasportati dal ghiacciaio possono trovarsi sul fondo del ghiacciaio a contatto con la roccia sottostante, dove vengono triturati e trascinati (morena di fondo), oppure possono essere trasportati lungo i margini delle valli (morene laterali) o ancora, possono dar luogo ad un rilievo a forma di anfiteatro alla fronte del ghiacciaio (morene frontali). Le morene frontali o terminali testimoniano l'estensione massima raggiunta dal ghiacciaio durante la sua avanzata.
I massi più grossi trasportati dai ghiacciai prendono il nome di massi erratici; questi massi sono stati trascinati dal lento fluire dei ghiacci lontano dalla roccia originaria e poi abbandonati, durante la fase di ritiro dei ghiacciai, sulla superficie topografica.
I massi erratici che si rinvengono all'interno del parco sono costituiti da rocce metamorfiche o da rocce ignee e si trovano a Lissolo, lungo il sentiero dei Roccoli, a Cereda, e a Bernaga.
La disposizione di questi massi testimonia l'estensione massima raggiunta dai ghiacciai durante la glaciazione wurmiana. La loro particolare collocazione e dall'assenza di depositi di origine glaciale nella Valle del Curone e di Santa Croce permettono di affermare che i ghiacciai provenienti dal lecchese, si stavano ormai esaurendo in corrispondenza dei rilievi di Montevecchia. La coltre glaciale, non è riuscita infatti a superare questo rilievo, ma l'ha circondato, penetrando nelle valli sopra citate da sud e per poche centinaia di metri.
Per le glaciazioni più antiche, Mindell e Riss le testimonianze sono minori rispetto alla glaciazione Wurm, comunque sono state individuate all'interno del parco delle morene attribuibili alle due glaciazioni più antiche.
L'abitato di Maresso nel comune di Missaglia sorge in corrispondenza di una morena depositata dai ghiacciai durante la glaciazione Mindelliana, mentre a collina visibile tra l'abitato di Missaglia e la Cascina Crippa a sud di Sirtori si sono formate durante la glaciazione Rissiana.
Testimonianze legate a glaciazioni più antiche non sono presenti nell'area attualmente occupata dal Parco. Tuttavia lungo l'incisione del torrente Molgoretta e del torrente Lavandaia sono visibili dei conglomerati cementati chiamati comunemente "Ceppo Lombardo". I ciottoli che costituiscono questa roccia sono stati trasportati dalle acque di fusione dei torrenti e dai fiumi esistenti in un periodo interglaciale precedente alla glaciazione Mindell.
Loc. Butto, 1 - 23874 Montevecchia (LC) — C.F. 94003030130, P.I. 02236220139
Tel. 039.9930384, PEC certificata@pec.parcocurone.it
Albo pretorio — Contatti — Privacy